Oltre il Videogioco - Apprendimento, Felicità, Educazione

 

L’argomento gioco è un topic di cui non ci stancheremo mai di parlare. È l’attività principe dei bambini, non solo dei bambini. Ci accompagna dalla prima infanzia e per tutto il percorso di vita. Ma ci siamo mai chiesti qual è la sensazione che si innesca giocando? Mi riferisco alla felicità. Non felicità intesa come eccitazione ma come forma propria del fare esperienza. Attraverso il gioco si apprende la felicità, si plasma, si interiorizza e la si trasporta nella vita di tutti i giorni.

E il videogioco, invece? L’attività di gaming è sempre stata demonizzata: videogiocare porta ad essere aggressivi, videogiocare porta all’esclusione. In realtà esiste un mondo sotterraneo che ruota intorno al videogioco che piano piano sta emergendo portando alla luce l’universo videoludico nella sua interezza. Un recentissimo studio dell’Oxford Internet Institute ha dimostrato e sottolineato la correlazione che intercorre tra videogiocare e benessere. I risultati della ricerca, basata su 3500 videogiocatori ha messo in rilievo che quanto più le persone passavano il tempo a giocare più sperimentavano sensazioni riguardanti la felicità e quindi risultavano più propensi ad approcciarsi ad attività videoludiche.

Anche la motivazione è un aspetto centrale nel portare alla luce le potenzialità dell’attività di gaming. Studiosi della Rochester University hanno sottolineato quanto videogiocare porti allo sviluppo della motivazione intrinseca che si attiva quando ci affacciamo a qualcosa di nuovo, di inedito e sentiamo quindi il bisogno di esplorare e cercare soluzioni innovative sviluppando in primis la curiosità. Secondo questo approccio si vanno a soddisfare tre bisogni fondamentali: relazione, competenza e autonomia.

E quindi? È possibile proporre un apprendimento game based? Partendo dal presupposto che i videogiochi per l’educazione, i serious games, hanno proprio come scopo quello di educare; un processo formativo basato sul gioco come mezzo per comprendere e interiorizzare concetti come inclusione e diversità è assolutamente possibile. Avere la possibilità di sperimentare, esplorare, cercare soluzioni innovative in un ambiente protetto dove non ci sono ripercussioni nella vita reale rappresenta sicuramente un punto di vantaggio dell’uso dei videogiochi anche per tutti quelle persone che faticano a entrare nel gioco nella quotidianità.

Attuare processi formativi attraverso le nuove tecnologie rappresenta senz’altro il punto di partenza per costruire la scuola del domani: inclusiva, priva di differenziazioni e aperta al mondo e alle sue molteplici sfaccettature.


di Tecla Arrighini


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