Educazione Fisica e Motivazione


 
L’educazione fisica è una disciplina educativa che permette agli allievi di sviluppare competenze necessarie al raggiungimento dell’autonomia, dell’autorealizzazione, alla socializzazione con i compagni, il rispetto delle regole e la gestione delle proprie emozioni. L’ora di educazione fisica solitamente rappresenta un momento di svago e divertimento in cui gli alunni possono apprendere giocando... ma non per tutti è così. I ragazzi con disturbo di coordinazione motoria presentano un disturbo del neurosviluppo che provoca limitazioni nella pianificazione e nell’esecuzione del movimento. Ciò implica la presenza di difficoltà nelle attività quotidiane come vestirsi, usare la forchetta o il coltello per mangiare, mantenere l’equilibrio durante il cammino o la corsa, andare in bicicletta, giocare con la palla, difficoltà nel relazionarsi con i coetanei, bassa autostima e bassa tolleranza alla frustrazione. A scuola queste difficoltà si manifestano specialmente durante l’ora di educazione fisica, per questo motivo i ragazzi con DCD possono sentirsi non adatti e incapaci a raggiungere i livelli minimi di apprendimento; il gioco diventa un momento di ansia e non di divertimento. La motivazione, dunque, gioca un ruolo fondamentale nella vita di questi soggetti. La motivazione intrinseca negli alunni con DCD spesso tende ad essere minima e ridotta ma quella estrinseca sorge e dipende soprattutto dai compagni di classe e dal docente. Quest’ultimo ha un compito fondamentale: creare un clima di collaborazione, sostegno e di non competizione tra gli alunni, dare feedback positivi e incoraggianti focalizzando la valutazione non sulla prestazione atletica ma sul comportamento e l’impegno. Questi sono i fattori fondamentali che permettono a tutti gli studenti di raggiungere gli stessi obiettivi di apprendimento, di motivarli a fare sempre di più e di raggiungere obiettivi sempre più complessi imparando a lavorare tutti insieme. 

Quali strategie mettere in atto?

Le strategie scolastiche in ambito dell’educazione fisica che hanno come obiettivo l’inclusione di alunni con disabilità. e in modo specifico di ragazzi con DCD, sono molteplici e tra le più funzionali troviamo il cooperative learning e il peer tutoring. Entrambi prevedono il ruolo dell’insegnante come facilitatore di apprendimento, il quale ha il compito di impostare problemi ed obiettivi in modo che gli studenti, collaborando, possano trovare le soluzioni adeguate a risolverli. Inoltre, ogni alunno diventa protagonista della lezione, assumendo ogni volta un ruolo diverso: quello del coach, del responsabile dei materiali, del tempo o dell’organizzazione di un determinato esercizio o gioco. In questo modo la competizione viene lasciata da parte e l’educazione ha come fondamenta l’inclusione e la cooperazione tra gli alunni. Lavorare sul gruppo classe diventa quindi il fulcro della lezione di educazione fisica, determinando di conseguenza un aumento dell’autostima, dell’autonomia e delle relazioni sociali di ogni allievo con e senza disabilità.

Di Federica Alberigi

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